Negli anni passati ricercatori americani avevano impiegato vettori virali trasportanti un pro-farmaco che, attivato a livello cerebrale, comportava la morte delle cellule tumorali.
Tuttavia la terapia genica basata sui vettori virali ha un'efficacia di lieve durata, rispetto a quella promossa dalle cellule staminali.
Le cellule staminali, inoltre, anche senza essere ingegnerizzate, esercitano un effetto terapeutico.
Uno dei prossimi obiettivi della ricerca sarà quello di scoprire in che modo le cellule staminali possono rallentare il processo tumorale.
Mark Noble, ricercatore americano, sostiene che le cellule staminali potrebbero essere utilizzate per veicolare nel cervello i chemioterapici antitumorali, che non riescono a superare la barriera ematopoietica.
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