Lung Cancer Units

Gianfranco Buccheri, Pneumologia, Osp. di Cuneo

A Tokyo, sono stati presentati nuovi, importanti dati riguardanti lo screening di massa. Si tratta del resoconto di ben 13 progetti già avviati in Giappone e di altri condotti nel resto del mondo. Forse, i risultati più promettenti sono quelli presentati da due distinti gruppi di ricercatori Giapponesi appartenenti all'Istituto d'Epidemiologia e Prevenzione dell'Università di Okayama (Abstract no. 802) e al Medical Cancer Center l'Università di Osaka (Abstract no. 809). Si tratta di due studi, cosiddetti "caso-controllo", che hanno confrontato la mortalità per cancro del polmone in due gruppi di soggetti differenti fra loro solo per essere stati sottoposti a screening annuale (casi) o per non esserlo stati (controlli). Entrambi gli studi hanno evidenziato una notevole riduzione della mortalità specifica (rispettivamente, del 41% e del 60%).
Molti altri aspetti tecnici, fra cui la chirurgia minimamente invasiva (Abstracts no. 470-474), il lavaggio pleurico intra-operatorio (Abstract no. 681,831,838,919) ed i sempre preponderanti argomenti di biologia tumorale (Abstracts no. 586-711), sono stati efficacemente trattati e discussi durante i cinque giorni di congresso. A conclusione, vorrei sottolineare l'interessante esperienza inglese delle "Lung Cancer Units" (Abstracts no. 402,884,899,900), che potrebbe essere un modello per la nostra realtà. In vari ospedali inglesi, anche su indicazione della British Thoracic Society, si vengono pian piano a costituire delle unità pluridisciplinari, coordinate dallo specialista di maggior competenza specifica -di solito il pneumologo-, le quali si sono dimostrate in grado di rispondere più adeguatamente e con maggiore rapidità alla crescente domanda di cura per cancro del polmone.
(Xagena 2000)