Carcinoma della prostata e rischio di malattie tromboemboliche


Il cancro è associato a un aumento del rischio di malattie tromboemboliche, ma i dati relativi all’associazione tra carcinoma della prostata e malattie tromboemboliche sono limitati.

É stato valutato il rischio di malattie tromboemboliche in uomini con cancro della prostata sottoposti a trattamento endocrino, trattamento curativo o sorveglianza.

Sono stati analizzati i dati del database svedese PCBaSe, basato sul Registro nazionale del tumore prostatico, che copre oltre il 96% dei casi di carcinoma della prostata in Svezia.

Nel periodo 1997-2007, 30.642 uomini hanno ricevuto terapia endocrina primaria, 26.432 trattamento curativo e 19.526 sorveglianza, e tra questi 1.881 hanno sviluppato malattia tromboembolica.

Per gli uomini in terapia endocrina, i rischi di trombosi venosa profonda ( tasso standardizzato di incidenza, SIR=2.48 ) ed embolia polmonare ( SIR=1.95 ) sono aumentati, ma non per l’embolia arteriosa ( SIR=1.00 ).

Situazioni simili sono state osservate per gli uomini sottoposti a trattamento curativo ( trombosi venosa profonda: 1.73; embolia polmonare: 2.03; embolia arteriosa: 0.95 ) e per quelli in sorveglianza ( trombosi venosa profonda: 1.27; embolia polmonare: 1.57; embolia arteriosa: 1.08 ).

L’aumento dei rischi per malattia tromboembolica è stato mantenuto dopo stratificazione dei pazienti per età e stadio del tumore.

In conclusione, tutti gli uomini con carcinoma prostatico hanno un maggior rischio di malattie tromboemboliche, in particolare quelli sottoposti a terapia endocrina.
Questi risultati indicano che il carcinoma prostatico di per sé, i trattamenti per la malattia e i meccanismi di selezione sono tutti fattori che contribuiscono all’aumento del rischio di malattia tromboembolica, che dovrebbe essere tenuta in considerazione quando si devono gestire pazienti con tumore alla prostata. ( Xagena_2010 )

Van Hemelrijck M et al, Lancet Oncol 2010; 11: 450-458



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