Cancro al polmone non-a-piccole cellule: Atezolizumab in associazione a Bevacizumab e chemioterapia in prima linea ha ridotto il rischio di peggioramento della malattia o decesso nei pazienti con metastasi epatiche


Una analisi esploratoria predefinita dello studio di fase III IMpower150 ha prodotto risultati positivi.
L’analisi, condotta su pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) non-squamoso metastatico, che presentavano metastasi epatiche al basale, non precedentemente trattati con chemioterapia, ha dimostrato un vantaggio in termini di sopravvivenza globale ( OS ) di Atezolizumab ( Tecentriq ) associato a Bevacizumab ( Avastin ) e chemioterapia ( Carboplatino e Paclitaxel ) rispetto all’associazione di Bevacizumab e chemioterapia ( OS mediana=13.3 vs 9.4 mesi; hazard ratio ( HR )=0.52; 95% CI:0.33-0.82 ) nella popolazione intention-to-treat ( ITT ).
La sicurezza della combinazione di Atezolizumab, Bevacizumab e chemioterapia è risultata coerente con i profili di sicurezza noti dei singoli farmaci e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.

Tra i pazienti affetti da NSCLC, il 15-20% può sviluppare metastasi epatiche. In questo gruppo di pazienti la prognosi è particolarmente sfavorevole, con un aumento del rischio di morte di circa il 50%.
Inoltre, nei pazienti che presentano metastasi epatiche è maggiore la probabilità di sviluppare metastasi anche in altre sedi.

Il trattamento di prima linea con l’associazione di Atezolizumab, Bevacizumab e chemioterapia ha ridotto di quasi la metà il rischio di peggioramento della malattia o di morte nei pazienti con metastasi epatiche al basale; ulteriori risultati hanno dimostrato che l'associazione ha prodotto una risposta nel 60% dei pazienti, e può rappresentare una nuova importante opzione terapeutica per questa popolazione.

IMpower150 è l’unico studio, ad oggi condotto, che stratifica i pazienti specificamente per la presenza di metastasi epatiche mostrando come nei pazienti che ricevono un trattamento chemioterapico in associaizone ad Atezolizumab e in aggiunta a Bevacizumab si ha un miglior controllo della malattia, soprattutto a livello epatico, con un vantaggio in termini di sopravvivenza del paziente.
I pazienti con metastasi epatiche costituiscono circa il 20% dei pazienti con carcinoma al polmone e che presenta una malattia molto aggressiva con una prognosi particolarmente sfavorevole.

I dati sono stati presentati al Congresso annuale della American Society of Clinical Oncology ( ASCO ).

Nel dicembre 2018, l' FDA ( Food and Drug Administration ) statunitense ha approvato Atezolizumab in associazione a Bevacizumab, Carboplatino e Paclitaxel per il trattamento di prima linea di adulti con NSCLC metastatico non-squamoso senza aberrazioni genomiche tumorali di EGFR o ALK.
Tale approvazione si basa sui dati positivi del braccio B dello studio di fase III IMpower150, il quale ha dimostrato che l’associazione di Atezolizumab e Bevacizumab più Carboplatino e Paclitaxel ha consentito ai pazienti di vivere molto più a lungo rispetto a Bevacizumab più Carboplatino e Paclitaxel ( OS mediana=19.2 vs 14.7 mesi; HR=0.78; p=0.016 ), nella popolazione intention-to-treat wild-type ( ITT-WT ).

Nel marzo 2019, la Commissione Europea ha inoltre approvato e concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di Atezolizumab in combinazione con Bevacizumb, Paclitaxel e Carboplatino per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con tumore NSCLC metastatico non-squamoso.
Nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o positivi per il riarrangiamento di ALK, Atezolizumab in combinazione con Bevacizumab e Paclitaxel e Carboplatino, è indicato solo dopo il fallimento di appropriate terapie target.
Questa approvazione si basa sui dati positivi del braccio B dello studio IMpower150, il quale ha dimostrato che l’associazione di Atezolizumab con Bevacizumab e Carboplatino e Paclitaxel consente di ottenere un beneficio significativo in termini di sopravvivenza globale, rispetto al trattamento con Bevacizumab più Carboplatino e Paclitaxel ( OS mediano=19.8 vs 14.9 mesi; HR=0.76; 95% CI: 0.63-0.96; p=0.006 ) nella popolazione ITT. ( Xagena_2019 )

Fonte: Roche, 2019

Xagena_Medicina_2019