Cobimetinib e Vemurafenib nel melanoma con mutazione del gene Braf V600, non-operabile o metastatico


L’AIFA ha autorizzato l’uso di Cobimetinib e Vemurafenib nel melanoma con mutazione del gene Braf V600, non-operabile o metastatico.

I due farmaci agiscono specificamente su due bersagli: BRAF e MEK, due chinasi. Cobimetinib è un inibitore di MEK, mentre Vemurafenib è un inibitore di BRAF.

L’associazione Cobimetinib ( Cotellic ) e Vemurafenib ( Zelboraf ) era già stata approvata nell'Unione Europea a novembre 2015, sulla base dei risultati di uno studio clinico denominato coBRIM, che aveva coinvolto 495 pazienti.
Questo studio aveva dimostrato che trattando pazienti con melanoma con mutazione BRAF V600, questi vivevano oltre un anno senza segni di peggioramento della malattia.

Nel 50% dei casi, la proteina BRAF presenta delle mutazioni: la più frequente è la V600E ma non è raro trovare anche la mutazione V600K.
La combinazione di Cobimetinib e Vemurafenib, bloccando rispettivamente MEK e BRAF, riesce ad aggirare la resistenza di questi tumori, bloccandone la crescita.

Il melanoma è causato dalla trasformazione tumorale dei melanociti, cellule della cute che producono melanina, un pigmento scuro che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari.

In Italia l’incidenza del melanoma è di 13 casi ogni 100 mila abitanti, circa 6.000 nuovi casi l’anno, con una tendenza in crescita negli ultimi anni.

Studio coBRIM

Lo studio di fase III coBRIM ha coinvolto 495 persone e ha mostrato come i pazienti con melanoma avanzato con positività alla mutazione BRAF V600 non-trattati in precedenza che venivano trattati con Cobimetinib in combinazione con Vemurafenib vivevano in media 1 anno ( 12.3 mesi ) senza peggioramento della malattia o morte ( PFS ) rispetto ai 7.2 mesi con il solo Vemurafenib.

Il tasso di risposta obiettiva con la combinazione è stata del 70%, rispetto al 50% nel braccio solo Vemurafenib.

Una ulteriore analisi dello studio coBRIM ha confermato l’efficacia della combinazione anche in termini di sopravvivenza globale ( OS ).
La mediana di sopravvivenza globale per i pazienti trattati con questa combinazione è stata di 22.3 mesi ( IC 95%, 20.3–non stimabile ) contro i 17.4 mesi ( IC 95%, 15.0–19.8 ) dei pazienti trattati con il solo Vemurafenib. ( Xagena_2016 )

Fonte: Roche, 2016

Xagena_Medicina_2016