Chemioterapia intraperitoneale per il carcinoma ovarico
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare la sopravvivenza nel lungo periodo ed i predittori di recidiva in una coorte di pazienti (n = 433) con carcinoma ovarico epiteliale, sottoposti a chemioterapia intraperitoneale.
I dati di follow-up sono risultati disponibili per 411 pazienti.
La terapia intraperitoneale è stata impiegata come terapia di consolidamento (n=89) oppure come trattamento della malattia persistente (n= 310) o ricorrente (n= 12) dopo intervento chirurgico e terapia iniziale sistemica.
L'età media delle pazienti era di 52 anni (range : 25-76 anni).
La distribuzione per stadio e per grado era la seguente: stadio I : 7 ; stadio II : 24 ; stadio III : 342 ; stadio IV : 52 (per 8 pazienti lo stadio non era disponibile) ; grado 1 = 30 ; grado 2 = 99 ; grado 3 = 289 (per 15 pazienti non è stato possibile definire il grado).
Una sopravvivenza prolungata è stata osservata solo in pazienti selezionati, che hanno ricevuto terapia intraperitoneale a base di platino.
In questo studio non è stato possibile definire il contributo della terapia intraperitoneale riguardo alla sopravvivenza.
I soli predittori significativi di sopravvivenza nel lungo periodo sono stati il grado e la dimensione della malattia residuale all'inizio della terapia intraperitoneale. ( Xagena_2002 )
Barakat RR et al , J Clin Oncol 2002; 20 : 694-698
XagenaFarmaci_2002