Osimertinib estende la sopravvivenza libera da malattia indipendentemente dalla precedente chemioterapia adiuvante nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio iniziale, con mutazione di EGFR


I risultati di un'analisi esplorativa dello studio di fase III ADAURA hanno mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) ha esteso la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFRm ) indipendentemente dal trattamento chemioterapico adiuvante o stadio della malattia.

Osimertinib è un inibitore tirosin-chinasico di EGFR ( EGFR-TKI ), irreversibile, di terza generazione, con attività clinica contro le metastasi del sistema nervoso centrale ( SNC ).

In questa analisi esplorativa della popolazione complessiva dello studio, Osimertinib nel setting adiuvante ha ridotto il rischio di recidiva della malattia o di mortalità dell'84% nei pazienti che erano stati trattati in precedenza con chemioterapia nel setting adiuvante ( sulla base di un rapporto di rischio [ HR ] di 0.16, intervallo di confidenza al 95% [ IC ] 0.10-0.26 ) e del 77% nei pazienti non-sottoposti a chemioterapia ( HR=0.23; IC 95%, 0.13-0.40 ).
I benefici della sopravvivenza libera da malattia sono stati simili in ogni fase della malattia.

Inoltre, un'analisi post-hoc esplorativa separata degli esiti riportati dai pazienti in ADAURA ha dimostrato che i pazienti trattati con Osimertinib hanno mantenuto la loro qualità di vita, senza differenze clinicamente significative nelle misure di salute fisica o mentale nei bracci Osimertinib e placebo.

Nello studio ADAURA, l'uso della chemioterapia è stato bilanciato tra i due bracci di trattamento, con il 60% dei pazienti che ha ricevuto una precedente chemioterapia adiuvante.
In linea con quanto osservato negli studi precedenti e nella pratica clinica, i pazienti più giovani ( inferiore a 70 anni ) e quelli con malattia più avanzata avevano maggiori probabilità di ricevere una precedente chemioterapia nel setting adiuvante.
Il trattamento chemioterapico non variava in base al performance status del paziente.

La sicurezza e la tollerabilità di Osimertinib erano in linea con quelle di studi precedenti nel contesto del tumore NSCLC con mutazione di EGFR, in forma metastatica.
Eventi avversi di grado 3 o superiore per tutte le cause si sono verificati nel 20% dei pazienti nel braccio Osimertinib rispetto al 13% nel braccio placebo secondo la valutazione dei ricercatori.

I risultati primari di ADAURA, pubblicati su The New England Journal of Medicine nel settembre 2020, avevano mostrato che il trattamento adiuvante con Osimertinib era in grado di ridurre il rischio di recidiva della malattia o di morte dell'83% ( HR = 0.17; IC 95% 0.12-0.23; p inferiore a 0.0001 ) tra i pazienti con tumore NSCLC con mutazione di EGFR, in stadio II e IIIA e, come mostrato in un'analisi esplorativa prespecificata, ha prodotto un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da malattia a carico del sistema nervoso centrale, rispetto al placebo.

Il cancro al polmone è la principale causa di morte per tumore tra gli uomini e le donne, rappresentando circa un quinto di tutte le morti per cancro.
Il carcinoma polmonare è ampiamente suddiviso in tumore NSCLC e cancro del polmone a piccole cellule, con l'80-85% classificato come tumore NSCLC.
Alla maggior parte dei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule viene diagnosticata la malattia in fase avanzata, mentre circa il 25-30% presenta una malattia resecabile al momento della diagnosi.
Le diagnosi di cancro ai polmoni in fase iniziale vengono spesso effettuate solo quando il cancro viene rilevato mediante imaging per una condizione non-correlata.
Per i pazienti con tumori resecabili, la maggior parte dei pazienti alla fine sviluppa una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia nel setting adiuvante.
Circa il 10-15% dei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule negli Stati Uniti e in Europa e il 30-40% dei pazienti in Asia presenta tumore NSCLC con mutazione di EGFR. Questi pazienti sono particolarmente sensibili al trattamento con un inibitore tirosin-chinasico di EGFR che blocca le vie di segnalazione che guidano la crescita delle cellule tumorali. ( Xagena_2021 )

Fonte: AstraZeneca, 2021

Xagena_Medicina_2021