Sarcoma di Ewing refrattario: efficacia preliminare dell'anticorpo anti-IGF-1 Figitumumab
I pazienti con sarcoma di Ewing con metastasi e quelli che recidivano versano in condizioni critiche e ricevono terapie che determinano tossicità significative.
Uno studio di fase 1 e 2 è stato condotto per valutare l'efficacia di Figitumumab nel sarcoma di Ewing avanzato.
I pazienti con sarcoma da 10 a 18 anni di età sono stati arruolati in 2 coorti con dosi scalari ( 20 e 30 mg/Kg per via endovenosa ogni 4 settimane ) nella porzione dello studio di fase 1.
I pazienti con sarcoma di Ewing di 10 anni o più sono stati inseriti nella porzione dello studio di fase 2.
L’obiettivo primario della fase 2 era il tasso di risposta oggettivo ( ORR ).
Nella porzione dello studio di fase 1 sono stati arruolati 31 pazienti con sarcoma di Ewing ( n=16 ), osteosarcoma ( n=11 ) o altri sarcomi ( n=4 ).
L'aumento della dose è proceduto fino a 30 mg/kg ogni 4 settimane senza l'identificazione di tossicità dose-limitante.
Nella parte dello studio di fase 2, 107 pazienti con sarcoma di Ewing hanno ricevuto Figitumumab a 30 mg/kg ogni 4 settimane per una media di 2 cicli.
Il 63% dei pazienti della fase 2 aveva ricevuto almeno 3 regimi terapeutici precedenti.
Dei 106 pazienti valutabili, 15 hanno avuto una risposta parziale ( ORR, 14.2% ) e 25 hanno raggiunto stabilizzazione della malattia.
La sopravvivenza media globale è stata di 8.9 mesi.
È importante sottolineare che, i pazienti con fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 ( IGF-1 ) libero circolante pretrattamento inferiore a 0.65 ng/mL ( n=14 ) hanno avuto una sopravvivenza globale media di 3.6 mesi, mentre quelli con IGF-1 libero maggiore o uguale a 0.65 ng/mL ( n=84 ) hanno avuto una sopravvivenza globale media di 10.4 mesi ( P inferiore a 0.001).
In conclusione, Figitumumab ha avuto una modesta attività in monoterapia per sarcoma di Ewing avanzato.
È stata identificata una forte associazione tra IGF-1 sierico pretrattamento e vantaggio sulla sopravvivenza.( Xagena_2011 )
Juergens H et al, J Clin Oncol 2011; 29: 4534-4540
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