Terapia di combinazione inibitore dell'enzima IDO1, Epacadostat, e inibitore anti PD-1, Pembrolizumab, nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule in fase avanzata, indipendentemente dallo stato di PD-L1
Sono stati presentati nel corso dell'American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) a Chicago ( Stati Uniti ), i dati aggiornati relativi alla coorte di pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) della fase 1/2 dello studio clinico ECHO-202, attualmente in corso, che sta valutando Epacadostat, un inibitore selettivo dell'enzima IDO1, in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti PD-1.
Dai dati è emsro un tasso di risposta globale ( ORR ) del 35% ( n=14/40 ) tra tutti i pazienti con tumore NSCLC squamoso e non-squamoso in fase avanzata, trattato con la combinazione di Epacodostat e Pembrolizumab, indipendentemente dallo stato di PD-L1.
I dati aggiornati hanno indicato che la combinazione di Epacadostat e Pembrolizumab è promettente per i pazienti con tumore NSCLC in fase avanzata, indipendentemente dallo stato di PD-L1.
I risultati hanno mostrato benefici clinici per i pazienti affetti da tumore al polmone in fase avanzata, e costituiscono una solida base per altri progressi grazie a questa nuova combinazione immunoterapica sperimentale in studi clinici pivot per il trattamento di prima linea di questi pazienti.
I dati presentati all'ASCO ( aggiornati al 27 febbraio 2017 ) hanno mostrato un tasso di risposta obiettiva ( ORR ) del 35% ( n=14/40 ) tra tutti i pazienti con tumore NSCLC in fase avanzata trattati con la combinazione di Epacodostat e Pembrolizumab, con una risposta completa in due pazienti ( 5% ) e una risposta parziale ( PR ) in 12 pazienti ( 30% ).
Il tasso di controllo della malattia ( DCR ) è stato del 63% ( n=25/40 ), con il 71% ( n=10/14 ) delle risposte in corso al cut-off dei dati ( durata della risposta, range: da 8.9 a 76.6 settimane e oltre ).
Le risposte sono state osservate in pazienti con livelli elevati di espressione di PD-L1 [ punteggio di proporzione del tumore ( TPS ) maggiore o uguale a 50% ] e nei pazienti con livelli inferiori di espressione di PD-L1 ( TPS inferiore al 50% ).
Tutte le risposte sono state osservate nel sottogruppo di pazienti con zero o due linee precedenti di terapia per malattie avanzate.
Le reazioni avverse correlate al trattamento ( TRAE ) più comuni per Epacadostat più Pembrolizumab sono stati affaticamento ( 28% ), artralgia ( 17% ), nausea ( 14% ), calo dell'appetito ( 10% ), prurito ( 10% ) e rash ( 10% ).
I TRAE di grado 3 o superiore che si sono verificati in più di 1 paziente erano limitati ad aumento della lipasi ( n=3 ), affaticamento ( n=2 ), rash ( n=2 ).
Gli effetti avversi correlati alla terapia hanno causato la sospensione del trattamento nel 5% dei pazienti dello studio.
L'indoleamina 2.3-diossigenasi 1 ( IDO1 ) è un enzima immunosoppressivo chiave che regola la risposta immunitaria antitumorale promuovendo la generazione di cellule T regolatorie e bloccando l'attivazione delle cellule T effettrici, facilitando in tal modo la crescita del tumore perché consente alle cellule tumorali di evitare la sorveglianza immunologica.
Epacadostat è un inibitore orale dell'enzima IDO1 sperimentale, estremamente potente e selettivo che regola il microambiente immunitario del tumore, ripristinando così risposte immunitarie antitumorali efficaci.
In alcuni studi a singolo braccio, la combinazione di Epacadostat e di inibitori del checkpoint immunitario ha dimostrato effetti proof-of-concept in pazienti affetti da melanoma non-operabile o metastatico.
In questi studi, Epacadostat combinato con l'inibitore di CTLA-4 Ipilimumab o con l'inibitore di PD-1 Pembrolizumab ha migliorato i tassi di risposta rispetto agli studi clinici dei soli inibitori dei checkpoint immunitari. ( Xagena_2017 )
Fonte: Incyte, 2017
Xagena_Medicina_2017