Carcinoma epatocellulare di stadio avanzato: significativa attività antitumorale per la combinazione di Bevacizumab ed Erlotinib
I Ricercatori del MD Anderson Cancer Center di Houston negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio clinico per determinare la proporzione di pazienti con carcinoma epatocellulare trattati con la combinazione Bevacizumab ( Avastin ) ed Erlotinib ( Tarceva ), ancora in vita, e la sopravvivenza libera da progressione dopo 16 settimane di terapia continua.
Obiettivi secondari dello studio erano il tasso di risposta, la sopravvivenza mediana libera da progressione, la sopravvivenza e la tossicità.
Sono stati coinvolti pazienti con carcinoma epatocellulare di stadio avanzato non-idonei per la chirurgia o le terapie regionali e con alle spalle fino a un precedente trattamento sistemico; indice di Childs-Pugh di funzionalità epatica A o B, e performance status secondo la scala dell’Eastern Cooperative Oncology Group di 0, 1 o 2.
Questi pazienti hanno ricevuto 10 mg/kg di Bevacizumab ogni 14 giorni e 150 mg di Erlotinib per via orale per cicli di 28 giorni.
La risposta tumorale è stata valutata ogni 2 cicli utilizzando i criteri del Response Evaluation Criteria in Solid Tumors Group.
In totale sono stati trattati 40 pazienti.
L’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione a 16 settimane è stato del 62,5%.
Dieci pazienti hanno ottenuto una risposta parziale per un tasso di risposta generale ( intent-to-treat ) del 25%.
La sopravvivenza mediana libera da malattia è stata di 39 settimane e la sopravvivenza generale mediana di 68 settimane.
Gli effetti collaterali di grado 3 e 4 legati al farmaco hanno incluso fatigue ( 20% ), ipertensione ( 15% ), diarrea ( 10% ), transaminasi elevate ( 10% ), emorragia gastrointestinale ( 12,5%), infezioni delle ferite ( 5% ), trombocitopenia ( 2,5% ) e proteinuria, iperbilirubinemia, dolore alla schiena e anoressia ( un paziente per ognuno degli effetti collaterali ).
In conclusione, la combinazione di Bevacizumab ed Erlotinib nei pazienti con carcinoma epatocellulare in stadio avanzato ha mostrato un’attività antitumorale clinicamente significativa.
Questa combinazione farmacologica necessita, tuttavia, di ulteriori valutazioni in studi clinici randomizzati e controllati. ( Xagena_2009 )
Thomas MB et al, J Clin Oncol 2009; 27: 843-850
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