Carcinoma a cellule squamose di testa e collo localmente avanzato: chemioterapia di induzione e Cetuximab


Per determinare la potenziale efficacia di una combinazione di Cetuximab ( Erbitux ) con chemioterapia in pazienti con malattia nodale in fase avanzata, i ricercatori del MD Anderson Cancer Center di Houston negli Stati Uniti, hanno portato a termine uno studio di fase II con chemioterapia di induzione consistente in 6 cicli settimanali di Paclitaxel 135 mg/m(2) e Carboplatino ( area sotto la curva=2 ) con Cetuximab 400 mg/m(2) nella settimana 1 e in seguito 250 mg/m(2).

In totale, 47 pazienti non-trattati in precedenza ( 41 con tumori primari orofaringei; 33 uomini, 14 donne; età mediana, 53 anni; performance status di 0 o 1 ) con carcinoma a cellule squamose di testa e collo ( SCCHN; T1-4, N2b/c/3 ) sono stati sottoposti a trattamento e sono stati valutati in termini di risposta clinica e radiografica.

Dopo la chemioterapia di induzione, i pazienti sono stati sottoposti a terapia locale in base al rischio, consistente in radioterapia, chemioradioterapia concomitante o intervento chirurgico, a seconda dello stadio del tumore e del sito alla diagnosi.

Dopo il trattamento di induzione con Paclitaxel, Carboplatino e Cetuximab, 9 pazienti ( 19% ) hanno raggiunto una risposta completa e 36 ( 77% ) una risposta parziale.

La tossicità di grado 3 e 4 più comune è stato il rash cutaneo ( 45% ), seguito da neutropenia ( 21% ) senza febbre.

Dopo un follow-up mediano di 33 mesi, in 6 pazienti è stata osservata una progressione locoregionale o sistemica della malattia.

A 3 anni, i tassi di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza generale sono stati, rispettivamente, pari a 87% e 91%.

La presenza di papillomavirus umano ( HPV ) di tipo 16, riscontrata in 12 ( 46% ) delle 26 biopsie, è risultata associata a un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione ( P=0.012 ) e della sopravvivenza generale ( P=0.046 ).

In conclusione, la chemioterapia di induzione con trattamento settimanale a base di Paclitaxel, Carboplatino e Cetuximab seguita da terapia locale in base al rischio sembra essere attuabile, efficace e ben tollerata.
La sopravvivenza libera da progressione è incoraggiante e questa strategia di trattamento in sequenza dovrebbe essere studiata più a fondo.
I pazienti con tumori positivi per la presenza del virus HPV mostrano una prognosi eccellente. ( Xagena_2010 )

Kies MS et al, J Clin Oncol 2010; 28: 8-14



Link: MedicinaNews.it

Onco2010 Farma2010 Neuro2010

XagenaFarmaci_2010