Associazione Cobimetinib e Vemurafenib per il trattamento del melanoma metastatico con mutazione BRAF V600


La somministrazione della combinazione dei due farmaci ad azione mirata Cobimetinib [ Cotellic ], un inibitore di MEK, e Vemurafenib [ Zelboraf ], un inibitore selettivo di BRAF, a pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600, non-trattato in precedenza, ha ridotto il rischio di peggioramento della malattia o di mortalità della metà rispetto al trattamento con Vemurafenib in monoterapia.

Questi dati sono emersi dalla studio di fase III coBRIM, presentati nel Congresso della Società Europea di Oncologia Medica ( ESMO ) e pubblicati sul New England Journal of Medicine ( NEJM ).

CoBRIM è uno studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, finalizzato a valutare la sicurezza e l’efficacia di 60 mg di Cobimetinib da somministrare una volta al giorno in associazione a 960 mg di Vemurafenib da somministrare due volte al giorno, rispetto a 960 mg di solo Vemurafenib da somministrare due volte al giorno a pazienti con melanoma metastatico o avanzato positivo alla mutazione di BRAF V600 ( rilevato con il test cobas 4800 per la mutazione di BRAF ), non-resecabile e non-trattato in precedenza per la malattia avanzata.

L’endpoint primario era la sopravvivenza senza progressione ( PFS ) mediana valutata dagli sperimentatori, risultata di 9.9 mesi per Cobimetinib più Vemurafenib rispetto a 6.2 mesi con solo Vemurafenib ( hazard ratio [ HR ] = 0.51, intervallo di confidenza 95%: 0.39-0.68; p inferiore a 0.0001 ).

Gli endpoint secondari sui quali i risultati sono stati statisticamente significativi hanno incluso la sopravvivenza generale, o ORR, la durata della risposta, la PFS secondo il Comitato di Revisione indipendente ( IRC, Independent Review Committee ) e altri parametri di sicurezza, farmacocinetica e qualità di vita.

La sopravvivenza mediana libera da progressione, valutata dal Comitato indipendente ( IRC ) era di 11.3 mesi del braccio di combinazione rispetto a 6.0 mesi del braccio di controllo ( HR = 0.60, IC 95%: 0.45-0.79; p inferiore a 0.0003 ).

Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) era più alto nella combinazione rispetto al braccio di controllo ( 68 vs 45%; p inferiore a 0.0001 ).

I dati della sopravvivenza globale ( OS ) non sono ancora disponibili.

Gli eventi avversi più comuni osservati nel braccio dell’associazione hanno incluso diarrea, nausea, rash, fotosensibilità e alterazioni dei dati di laboratorio.

Cobimetinib è stato sviluppato per bloccare selettivamente l’attività di MEK, una delle serie di proteine presenti all’interno delle cellule che costituiscono un percorso di segnalazione che aiuta a regolare la divisione e la sopravvivenza di queste ultime.
Cobimetinib si lega a MEK mentre Vemurafenib si lega a BRAF mutato, un’altra proteina del percorso, per interrompere la segnalazione anomala che provoca la crescita del tumore. ( Xagena_2014 )

Fonte: Roche, 2014

Xagena_Medicina_2014