Neuroblastoma ad alto rischio nei bambini e nei pazienti con neuroblastoma recidivante e refrattario: Dinutuximab beta


L'AIFA ha approvato una nuova molecola immunoterapica, Dinutuximab beta ( Qarziba ), nel trattamento del neuroblastoma ad alto rischio nei bambini ( a partire dai 12 mesi di età ) e nei pazienti con neuroblastoma recidivante e refrattario.

L'AIFA ha inoltre riconosciuto a Dinutuximab beta la designazione di farmaco innovativo.

Il neuroblastoma è un tumore embrionale del sistema nervoso centrale ed è il più comune tumore solido extracranico nei bambini sotto i 15 anni d’età ( rappresenta circa il 7% di tutte le neoplasie pediatriche ).
È anche il tumore diagnosticato più frequentemente durante il primo anno di vita.
Il neuroblastoma si manifesta spesso in forma aggressiva e quasi la metà dei bambini riceve la diagnosi quando la malattia è in fase avanzata, con una media d’età alla diagnosi di 17 mesi.
La terapia standard consiste nella chirurgia, radioterapia, chemioterapia e trapianto di cellule staminali.

Il neuroblastoma presenta un’ampia varietà di presentazioni cliniche: nei due terzi dei casi si manifesta nell’addome ( in particolare nella ghiandola surrenale ) e i sintomi più comuni sono senso di pienezza o distensione addominale.

L’approvazione da parte dell’Agenzia regolatoria europea ( EMA ), avvenuta l’8 agosto 2017, si è basata sui risultati di due studi clinici, APN311-303 e APN311-302.

Dinutuximab beta è indicato in pazienti dai 12 mesi d’età con neuroblastoma ad alto rischio, che hanno ricevuto precedentemente chemioterapia di induzione e ottenuto almeno una risposta parziale, seguita da terapia mieloablativa e trapianto di cellule staminali, e in pazienti con storia clinica di neuroblastoma recidivante o refrattario, con o senza malattia residua.
Nei pazienti con malattia recidivante o refrattaria e in pazienti che non hanno ottenuto risposta completa dopo un trattamento di prima linea, Dinutuximab beta dovrebbe essere usato in combinazione con Interleukina-2 ( IL-2 ).

Lo studio APN311-303 è una analisi retrospettiva dei dati raccolti durante la somministrazione di Dinutuximab beta in combinazione con Interleukina-2 in pazienti con neuroblastoma recidivante o refrattario ad alto rischio durante un programma di uso compassionevole in aperto, non-controllato, di un singolo Centro ( Germania ), iniziato nel 2009.
In questo programma di uso compassionevole sono stati trattati 54 pazienti di età compresa tra 1 e 45 anni.
Le analisi dei dati derivano da 44 pazienti ( 29 recidivanti e 15 refrattari ).
La durata globale della risposta globale era una mediana di 313 giorni ( range di 71-847 giorni ).
La sopravvivenza globale è significativamente migliorata nei pazienti in trattamento con Dinutuximab beta, con una mediana di 1254 giorni, rispetto al gruppo di controllo con 287 giorni.
A 1 anno la sopravvivenza libera da eventi avversi è stata pari al 45% nei pazienti recidivanti e al 58% in quelli refrattari ( a 2 anni era rispettivamente del 31% e 29% ).

Lo studio APN311-302, di fase III, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Dinutuximab beta in pazienti con neuroblastoma ad alto rischio naïve-al-trattamento in prima linea.
Dinutuximab beta, come prima linea, è stato impiegato come terapia di mantenimento per controllare la malattia residua minima dopo che i pazienti avevano ricevuto chemioterapia di combinazione, terapia mieloablativa con trapianto di cellule staminali e radioterapia.
Lo studio ha coinvolto 406 pazienti di età media 3.68 anni.
Tutti i pazienti hanno ricevuto la terapia standard ( 13-cis-RA ) iniziata tre settimane prima di Dinutuximab beta.
I pazienti sono stati randomizzati con o senza Interleukina-2.
La sopravvivenza libera da eventi avversi a 3 anni è stata pari al 55.4% per i pazienti in trattamento con Dinutuximab beta più terapia standard e al 61.2% in quelli nel braccio Dinutuximab beta più terapia standard più Interleukina-2.
E' stato quindi osservato un leggero incremento della sopravvivenza libera da eventi avversi nella popolazione globale con l’aggiunta di Interleukina-2.

I dati di sopravvivenza globale dei pazienti nello studio APN311-302 sono stati confrontati con 450 pazienti di un controllo storico che non avevano ricevuto immunoterapia, ma solo la terapia standard ( 13-cis-RA ).
Globalmente, il trattamento di prima linea ha offerto un miglioramento significativo della sopravvivenza globale rispetto alla terapia standard ( 65% vs 50% ).

Dinutuximab beta è un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio l’antigene GD2, che è sovraespresso sulla superficie delle cellule di neuroblastoma.
Quando esposto sulle cellule di neuroblastoma, Dinutuximab beta induce un doppio meccanismo immunitario che porta alla distruzione delle cellule tumorali. ( Xagena_2018 )

Fonte: EUSA Pharma, 2018

Xagena_Medicina_2018