Cancro alla prostata: l'importanza della prevenzione

A cura di Giovanna Serenelli, policlinico Monteluce, Perugia.


Il carcinoma della prostata è una neoplasia che colpisce preferenzialmente gli uomini al di sopra dei 50 anni di età e diviene sempre più frequente con l'aumento dell'età stessa. Per questa ragione può essere conveniente, per i soggetti di sesso maschile far controllare la prostata (la visita può anche essere imbarazzante, ma porta via poco tempo e non è dolorosa) dopo i 40 anni di età e agli esami del sangue a cui molti si sottopongono di routine, ad intervalli regolari, vale pena di aggiungere anche il dosaggio del PSA.
La prevenzione è importante perché in alcuni casi il tumore non causa nessun disturbo. La sintomatologia, quando è presente è spesso la stessa dell'ipertrofia prostatica benigna: il paziente orina più spesso (pollachiuria), si alza di notte per urinare (nicturia), a volte ha difficoltà nella minzione (disuria), può provare dolore (stranguria). L'esame delle orine mette a volte in evidenza ematuria (presenza di sangue).
Nella maggior parte dei casi il cancro della prostata è un adenocarcinoma che colpisce il tessuto ghiandolare nelle sue parti più periferiche. Tende perciò ad infiltrare la capsula che riveste la prostata e i linfonodi della regione. Potrà progressivamente infiltrare anche le vescicole seminali, la vescica, l'uretra, gli ureteri, il retto. La rapidità dell'infiltrazione dipende dal grado di differenziazione del tumore: più è differenziato, minore è la velocità di infiltrazione. (Xagena 2000)