A volte ritornano: l'arsenico nella terapia antitumorale.

A cura di Giovanna Serenelli, Policlinico Monteluce, Perugia
L'uso dell'arsenico nella terapia antitumorale non è di per sé una novità. Già nel '700, in Europa, composti arsenicali venivano utilizzati nella terapia antineoplastica (ancora noto è il liquore di Fowler, un medico inglese, vissuto nella seconda metà del '700). Essi furono progressivamente abbandonati a favore di nuovi chemioterapici e della radioterapia. Non sono invece mai stati abbandonati dalla medicina tradizionale cinese ed è proprio grazie alla ricerca cinese che l'efficacia di un particolare composto dell'arsenico nelle terapia delle leucemie potè essere dimostrata. La ripresa di questi studi, da parte dello Sloan-Kettering Cancer Center di New York ha fatto il resto. Ora è stato appena approvato (USA) e dopo solo tre anni dalle prime sperimentazioni occidentali, l'uso dell'Arsenico nella terapia antitumorale. Il farmaco (triossido di arsenico) è indicato nella terapia della leucemia promielocitica acuta (APL), ed in particolare nei casi di ricaduta o di refrattarietà ad altre terapie. L'effetto del triossido di arsenico, che non è ovviamente da utilizzare subito, in tutti i casi di APL, consiste nell'indurre i globuli bianchi neoplastici a differenziarsi in cellule mature e normali. ( Xagena 2000)

(Keywords: arsenico, tumore, terapia anti tumorale, terapia antineoplastica, triossido di arsenico, leucemia promielocitica acuta, APL)