Cellule tumorali dormienti: ruolo della matrice extracellulare nell’attivazione


Ricercatori, utilizzando un sistema tridimensionale di coltura cellulare hanno identificato un meccanismo mediante il quale le cellule tumorali metastatiche, dormienti, possono ricominciare a crescere dopo lunghi periodi di inattività.
Le nuove scoperte indicano che il passaggio da stato dormiente a crescita metastatica, proliferativa, può essere regolato, in parte, attraverso un seganle che porta a cambiamenti nell’architettura scheletrica delle cellule tumorali dormienti. Farmaci in grado di bloccare questo meccanismo possono fornire una strategia terapeutica per inibire la riproliferazione delle cellule dormienti.

La recidiva di tumore mammario compare dopo un lungo periodo di latenza, in assenza di segni tumorali.

Esistono evidenze che indicano che le cellule tumorali sono già ai siti di metastatizzazione anche quando il tumore primario è stato diagnosticato in fase precoce.
Quasi il 30% dlle donne con carcinoma alla mammella, in cui il tumore è stato diagnosticato in fase precoce, presenta cellule tumorali di origine mammaria a livello osseo.
Tuttavia, queste cellule appaiono essere micrometastasi, con nessuna manifestazione clinica.

Sebbene molte di queste cellule tumorali disseminate possano non sopravvivere per lunghi periodi di tempo, un sottogruppo di queste può entrare in una fase definita dormiente, ma vitale, con possibilità di proliferare negli anni successivi.
Queste cellule dormienti possono essere resistenti alle terapie convenzionali, come la chemioterapia che ha come bersaglio le cellule che si dividono.

E’ stato ipotizzato che le cellule tumorali possano passare dallo stato di dormienti a micrometastasi attive, ma la dimensione del tumore risultante può essere limitata dalla disponibilità di un adeguato apporto di ossigeno e di nutrienti, necessari per la crescita cellulare.

Il microambiente tumorale è ritenuto un regolatore della progressione del cancro.
La matrice extracellulare, un componente chiave del microambiente è in contatto diretto con le cellule tumorali.
La matrice extracellulare influenza in modo significativo la biologia del tumore, e la sua proliferazione, fornendo fattori per la crescita cellulare e la sopravvivenza, e stimolando anche la crescita di nuovi vasi per alimentare il tumore.

Ricercatori del National Cancer Institute ( NCI ), utilizzando un sistema tridimensionale hanno osservato che lo stadio di prolungata inattività della cellula tumorale è dovuto ad un freno applicato al ciclo di divisione cellulare.
Inoltre hanno dimostrato che il passaggio da crescita metastatica inattiva a proliferativa, è fortemente influenzato dalle interazioni con la matrice extracellulare.
L’inibizione dell’integrina beta-1, o di MLCK ( myosin light chain kynase ), previene il passaggio da uno stato quiescente ad uno stato proliferativo, in vitro, mentre l’inibizione di MLCK riduce in modo significativo la crescita ecessiva in vivo. ( Xagena_2008 )

Fonte: National Institutes of Health, 2008



Link: MedicinaNews.it