Tumore della prostata, la prostatectomia radicale presenta alcuni vantaggi rispetto alla vigile attesa


I Ricercatori dello Scandinavian Prostate Cancer Study hanno riportato i dati a 10 anni di uno studio che ha confrontato la prostatectomia radicale con l’attesa vigile nel trattamento del tumore alla prostata in fase precoce.

Dall’ottobre 1989 a febbraio 1999, 695 uomini con carcinoma alla prostata in fase precoce, età media 64,7 anni, sono stati assegnati in modo random a prostatectomia radicale ( 347 pazienti ) o a vigile attesa ( 348 pazienti ).

Durante una media di 8,2 anni di follow-up, 83 uomini nel gruppo chirurgia e 106 nel gruppo vigile attesa sono morti.

Nell’8,6% dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico e nel 14,4% di quelli assegnati alla vigile attesa, la morte aveva come causa il tumore alla prostata.

L’incidenza di morte per tumore alla prostata è risultata aumentata nel corso degli anni, con un incremento di 2 punti percentuali a 5 anni e di 5,3 punti dopo 10 anni.

Per le metastasi a distanza, l’aumento corrispondente è stato di 1,7 a 10,2 punti percentuali, mentre per la progressione locale, l’aumento è stato da 19,1 a 25,1 punti percentuali.

I dati di questo studio indicano che la prostatectomia radicale riduce la mortalità associata al tumore, la mortalità generale, ed il rischio di metastasi e di progressione locale.

La riduzione del rischio di morte a 10 anni è tuttavia piccola. ( Xagena_2005 )

Bill-Axelson A et al, N Engl J Med 2005; 352: 1917-1984



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