L'impiego di statine dopo la diagnosi di tumore alla prostata è stato, in generale, associato a un ridotto rischio di mortalità per cause oncologiche.
Tuttavia, l'effetto è risultato più evidente nei pazienti che avevano già assunto questi farmaci prima della diagnosi.

E' stato valutato se l'assunzione di statine dopo la diagnosi di cancro prostatico fosse associata a un ridotto rischio di mortalità correlata al tumore e per tutte le cause e anche per esaminare se questa associazione fosse modificata dall'utilizzo di statine prima della diagnosi.

E' stata presa in esame una coorte di 11.772 uomini, identificati da un database di popolazione del Regno Unito, che avevano ricevuto nuova diagnosi di tumore della prostata non-metastatico nel periodo 1998-2009, e seguiti fino al 2012.

Sono stati riscontrati 3.499 decessi, tra cui 1.791 per il tumore alla prostata, durante un follow-up medio di 4.4 anni ( deviazione standard: 2.9 ann i).

L'impiego delle statine dopo la diagnosi oncologica è stato associato a un ridotto rischio di mortalità per tumore della prostata ( hazard ratio, HR=0.76; IC 95%: 0.66 - 0.88 ) e di mortalità per tutte le cause ( HR=0.86; IC 95%: 0.78 - 0.95 ).

La riduzione del rischio di mortalità per tumore alla prostata e di mortalità per tutte le cause era più pronunciata nei pazienti che avevano utilizzato statine prima della diagnosi ( rispettivamente: HR 0.55; IC 95%: 0.41 - 0.74; e HR 0.66; IC 95%: 0.53 - 0.81 ), con effetti più deboli in quelli che avevano iniziato il trattamento solo dopo la diagnosi ( rispettivamente: HR 0.82; IC 95%: 0.71 - 0.96; e HR 0.91; IC 95%: 0.82 - 1.01 ).

In conclusione, l'impiego di statine dopo la diagnosi di carcinoma alla prostata è risultato associato a un ridotto rischio di mortalità specifica; l'effetto è stato più evidente nei pazienti che avevano assunto statine anche prima della diagnosi del tumore. ( Xagena_2013 )

Fonte: Journal of Clinical Oncology, 2013

Xagena_Medicina_2013