Carcinoma dell’endometrio a rischio di recidiva intermedio-alto: linfoadenectomia combinata pelvica e para-aortica


In risposta all’osservazione che la linfoadenectomia pelvica non fornisce beneficio nel tumore dell’endometrio, è stato condotto uno studio per valutare se la linfoadenectomia completa e sistematica che include i linfonodi para-aortici, debba essere parte della terapia chirurgica in pazienti a rischio intermedio-alto di ricorrenza.

Sono state selezionate 671 pazienti con carcinoma dell’endometrio trattate con linfoadenectomia pelvica completa e sistematica ( n=325 ) o linfoadenectomia combinata pelvica e para-aortica ( n=346 ) presso 2 Centri in Giappone nel periodo 1986-2004.
Alle pazienti con rischio intermedio o alto di recidiva è stata proposta radioterapia o chemioterapia adiuvante.

L’esito primario era la sopravvivenza generale.

La sopravvivenza generale è risultata significativamente superiore nel gruppo linfoadenectomia pelvica e para-aortica che in quello linfoadenectomia pelvica ( HR=0.53; p=0.0005 ).

Questa associazione è emersa anche in 407 pazienti a rischio intermedio o alto ( p=0.0009 ), ma la sopravvivenza generale non è risultata associata al tipo di linfoadenectomia nelle pazienti a basso rischio.

L’analisi multivariata dei fattori prognostici ha mostrato che in pazienti con rischio intermedio o alto di ricorrenza, la linfoadenectomia pelvica e para-aortica riduce il rischio di morte rispetto alla linfoadenectomia pelvica ( HR=0.44; p<0.0001 ).

L’analisi di 328 pazienti con rischio intermedio o alto, trattate con radioterapia adiuvante o con chemioterapia, ha mostrato che la sopravvivenza è aumentata con l’intervento di linfoadenectomia pelvica e para-aortica ( HR=0.48; p=0.0049 ) e con la chemioterapia adiuvante ( HR=0.59; p=0.0465 ) in modo indipendente l’uno dall’altra.

In conclusione la linfoadenectomia combinata pelvica e para-aortica è il trattamento raccomandato per i pazienti con carcinoma dell’endometrio a rischio intermedio-alto di ricorrenza. ( Xagena_2010 )

Todo Y et al, Lancet 2010; 375: 1165-1172



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