Keytruda migliora la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma uroteliale


Nel 2016 in Italia sono stati stimati 23.940 nuovi casi di carcinoma uroteliale, il tipo più frequente ( 90% ) di tumore della vescica.
Keytruda ( Pembrolizumab ), farmaco immuno-oncologico, ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza globale rispetto alla chemioterapia, indipendentemente dall’espressione di PD-L1.

Lo studio di fase III KEYNOTE-045, presentati al Congresso dell'ESMO ( European Society of Medical Oncology ) ha valutato Keytruda rispetto alla chemioterapia di scelta dello sperimentatore ( Paclitaxel, Docetaxel, Vinflunina ): sono stati inclusi 542 pazienti con carcinoma uroteliale avanzato o metastatico con progressione della malattia durante o dopo chemioterapia contenente Platino.
A un follow up di 22.5 mesi la sopravvivenza globale mediana è stata di 10.3 mesi ( IC 95%: 8.0 – 12.3 ) nel braccio con Keytruda rispetto a 7.4 mesi ( IC 95%: 6.3 - 8.3 ) in quello con chemioterapia.

Nei pazienti trattati con Keytruda è stata evidenziata una riduzione del 30% del rischio di morte.
Nei pazienti i cui tumori esprimevano PD-L1 l’analisi ha mostrato una riduzione del rischio di morte del 42% e una sopravvivenza globale mediana di 8 mesi con Keytruda rispetto ai 5.2 mesi con chemioterapia.

L’EMA ( Agenzia Europea per i Medicinali ) ha approvato Keytruda per il trattamento di pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico.
In particolare, Keytruda è stato approvato per l’uso in monoterapia per il trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico di pazienti adulti che hanno ricevuto una precedente chemioterapia contenente Platino e di adulti non-eleggibili alla chemioterapia contenente Cisplatino.

Con un follow up di quasi due anni questi dati aggiornati dello studio di fase III continuano a mostrare un beneficio nella sopravvivenza globale in pazienti con carcinoma uroteliale che presentano progressione della malattia dopo un precedente trattamento chemioterapico. ( Xagena_2017 )

Fonte: ESMO Meeting, 2017

Xagena_Medicina_2017