Rabdomiosarcoma non metastatico ad alto rischio e altri tumori pediatrici dei tessuti molli trattati con chemioterapia intensificata


L’obiettivo principale dello studio MMT95 è stato quello di esplorare il vantaggio di sopravvivenza nei bambini con sarcoma dei tessuti molli non metastatico, ad alto rischio, con una strategia di chemioterapia intensificata.

Nel periodo 1995-2003, 457 pazient,i non trattati in precedenza, con rabdomiosarcoma embrionale non completamente resecato, sarcoma indifferenziato e tumore neuroectodermico primitivo dei tessuti molli in tutti i siti ad eccezione di area paratesticolare, vagina e utero o con rabdomiosarcoma alveolare sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Ifosfamide, Vincristina e Dactinomicina ( regime IVA ) o una combinazione di 6 farmaci ( regime IVA più Carboplatino, Epirubicina ed Etoposide ), entrambe somministrate nel corso di 27 settimane.

Le dosi cumulative sono state le seguenti: Ifosfamide 54 g/m2 ( entrambi i bracci ), Epirubicina 450 mg/m2, Etoposide 1350 mg/m2 ( regime a 6 farmaci ).

Le persone con scarsa risposta dopo 3 cicli di regime IVA dovevano essere spostate all’altro braccio.

La somministrazione di radioterapia è stata determinata in base al sito e/o alla risposta alla chemioterapia con o senza intervento chirurgico.

La sopravvivenza generale per tutti i pazienti è stata dell’81% a 3 anni.

Non sono state notate differenze significative tra i due bracci nell’esito di sopravvivenza generale o sopravvivenza libera da eventi ( sopravvivenza generale a 3 anni: 82% per IVA e 80% per il regime a 6 farmaci ).

La tossicità è risultata significativamente più alta ( infezione, mielosoppressione e mucosite ) nel braccio chemioterapia con 6 farmaci.

In conclusione, l’intensificazione della chemioterapia nel rabdomiosarcoma non metastatico e altri sarcomi dei tessuti molli sensibili alla chemioterapia non ha prodotto vantaggi in termini di sopravvivenza o riduzione nell’intensità della terapia locale, e aggiunge tossicità. ( Xagena_2012 )

Oberlin O et al, J Clin Oncol 2012; 30: 2457-2465

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