Il Bevacizumab mostra attività antitumorale nel glioblastoma recidivante
Uno studio di fase II ha valutato l’attività di Bevacizumab ( Avastin ) come singolo agente terapeutico nei pazienti con glioblastoma recidivante.
Pazienti con recidiva di glioblastoma sono stati trattati con 10 mg/kg di Bevacizumab ogni 2 settimane.
Dopo la progressione del tumore, i pazienti sono stati trattati immediatamente con Bevacizumab in combinazione con Irinotecan ( Campto, Camptosar ) 340 mg/m2 o 125 mg/m2, ogni 2 settimane, sulla base dell’uso di farmaci antiepilettici di induzione enzimatica.
Valutazioni complete dei pazienti sono state ripetute ogni 4 settimane.
Per lo studio sono stati reclutati 48 pazienti intensamente pretrattati.
I più comuni eventi avversi associati al farmaco sono stati: eventi tromboembolitici ( 12,5% ), ipertensione ( 12,5% ), ipofosfatemia ( 6% ) e trombocitopenia ( 6% ).
Il 12,5% dei pazienti è stato allontanato dallo studio a causa della tossicità associata al farmaco ( 5 eventi tromboembolici e una perforazione intestinale ).
La risposta radiografica è stata raggiunta dal 71% e dal 35% dei pazienti in base ai criteri di Levin e Macdonald, rispettivamente.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 16 settimane; il 29% dei pazienti ha presentato una sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi.
Il 57% dei pazienti ha mostrato una sopravvivenza generale a 6 mesi, mentre la sopravvivenza generale mediana è stata di 31 settimane.
La risposta della risonanza magnetica per immagini precoce ( prime 96 ore e 4 settimane ) è risultata predittiva di una sopravvivenza libera da progressione a lungo termine, e i criteri di Levin si sono rivelati più predittivi rispetto a quelli di Macdonald.
Tra i 19 pazienti trattati con Bevacizumab e Irinotecan alla progressione, non si sono verificate risposte radiografiche oggettive.
Il 95% dei pazienti ha mostrato progressione al secondo ciclo e la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 30 giorni.
In conclusione, il Bevacizumab, in monoterapia, ha mostrato un’attività biologica e antiglioma significativa nei pazienti con recidiva di glioblastoma. ( Xagena_2009 )
Kreisl TN et al, J Clin Oncol 2009; 27: 740-745
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XagenaFarmaci_2009