Glioblastoma ricorrente: efficacia del Bevacizumab da solo e in combinazione con Irinotecan
E’ stata valutata l’efficacia di Bevacizumab ( Avastin ), da solo e in combinazione con Irinotecan ( Campto, Camptosar ), nei pazienti con glioblastoma ricorrente in uno studio di fase II multicentrico, in aperto e non di confronto.
In totale, 167 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Bevacizumab 10 mg/kg da solo o in combinazione con Irinotecan 340 mg/m2 o 125 mg/m2 ( con o senza assunzione contemporanea di farmaci antiepilettici a induzione, rispettivamente ), una volta ogni 2 settimane.
Gli endpoint primari erano la sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi e i tassi di risposta oggettiva, determinati da revisione radiologica indipendente.
Gli endpoint secondari includevano la sicurezza e la sopravvivenza generale.
Nei gruppi solo Bevacizumab e Bevacizumab associato a Irinotecan, i tassi stimati di sopravvivenza libera da progressione sono stati, rispettivamente, pari a 42.6% e 50.3%; i tassi di risposta oggettiva 28.2% e 37.8%, e i tempi di sopravvivenza generale mediana di 9.2 mesi e 8.7 mesi, rispettivamente.
È stata osservata una tendenza per i pazienti in trattamento con corticosteroidi al basale a prendere dosi stabili o decrescenti con il tempo.
Dei pazienti trattati con il solo Bevacizumab o con l’associazione Bevacizumab e Irinotecan, il 46.4% e il 65.8% rispettivamente, hanno manifestato eventi avversi di grado 3 o superiore, i più comuni dei quali sono stati ipertensione ( 8.3% ) e convulsioni ( 6% ) nel gruppo solo Bevacizumab e convulsioni ( 13.9% ), neutropenia ( 8.9% ) e fatigue ( 8.9% ) nel gruppo Bevacizumab più Irinotecan.
Emorragie intracraniali sono state osservate in 2 pazienti ( 2.4% ) nel gruppo solo Bevacizumab ( grado 1 ) e in 3 pazienti ( 3.8% ) nel gruppo Bevacizumab e Irinotecan ( gradi 1, 2 e 4, rispettivamente ).
In conclusione, Bevacizumab, da solo o in combinazione con Irinotecan, è risultato ben tollerato e attivo nel glioblastoma ricorrente. ( Xagena_2009 )
Friedman HS et al, J Clin Oncol 2009; 27: 4733-4740
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