Beneficio clinicamente significativo per Camrelizumab associato a Rivoracemib rispetto a Sorafemib nella terapia di prima linea del carcinoma epatocellulare non-operabile


Camrelizumab, un anticorpo anti-PD-1 associato a Rivoracemib, un inibitore della tirosin-chinasi VEGFR2, ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ), rispetto a Sorafenib, nella terapia di prima linea del carcinoma epatocellulare non-operabile.

Uno studio, internazionale, randomizzato di fase 3 in aperto progettato per confrontare l’efficacia e la sicurezza della combinazione di un inibitore del checkpoint immunitario e un inibitore anti-angiogenico della tirosin-chinasi rispetto a Sorafenib in un contesto di prima linea.

Un totale di 543 pazienti con carcinoma epatocellulare non-operabile o metastatico, mai sottoposti in precedenza ad alcun trattamento sistemico, sono stati assegnati in modo random a ricevere Camrelizumab ( 200 mg per via endovenosa ogni 2 settimane ) più Rivoceranib ( 250 mg per via orale una volta al giorno ) oppure Sorafenib ( 400 mg per via orale due volte al giorno ); la mediana di sopravvivenza libera da progressione di malattia è risultata significativamente migliorata con Camrelizumab - Rivoceranib rispetto a Sorafenib ( 5,6 mesi versus 3,7 ) e anche la sopravvivenza globale mediana è risultata significativamente aumentata ( 22,1 mesi vs 15,2 ).

Questo è il primo studio di fase 3 a riportare benefici significativi sia nella sopravvivenza libera da progressione che nella sopravvivenza globale con la combinazione di un inibitore del checkpoint immunitario e un inibitore di tirosin-chinasi in piccole molecole somministrato per via orale rispetto all’inibitore di tirosin-chinasi standard per il carcinoma epatocellulare non-operabile nel setting di prima linea.

I benefici di sopravvivenza con Camrelizumab - Rivoceranib sono risultati coerenti tra i sottogruppi clinicamente rilevanti, inoltre il profilo di sicurezza è risultato gestibile senza che siano stati identificati nuovi problemi.

L'associazione di Camrelizumab con Rivoceranib è una nuova opzione terapeutica di prima linea per i pazienti con carcinoma epatocellulare non-operabile che non abbiano ricevuto in precedenza alcuna terapia sistemica. ( Xagena_2023 )

Fonte: The Lancet, 2023

Xagena_Medicina_2023